
Candidato Sindaco
Ignazio Soresi
Un cittadino che si candida perché è stato lasciato solo con tutto il suo quartiere.
Dopo la formazione dai Gesuiti a Palermo, ho iniziato un percorso di studi molto articolato figlio della voglia di sapere e non femarsi all’apparenza, scavando alla radice delle cose. Un lungo approfondimento che non è mai finito, essendo ancora una volta, attempato studente universitario della facoltà di Beni Culturali, indirizzo storico-archeologico nell’ateneo del capoluogo, prossimo alla laurea a 55 anni. Tra i momenti formativi che più hanno contribuito alla crescita personale, il corso di Formazione Politica al centro Pedro Arrupe, gestito allora da Padre Bartolomeo Sorge, una figura portante dell’analisi politica degli anni ‘80 e ‘90 a Palermo e non solo.
Per parecchi anni ho collaborato con diverse testate giornalistiche di alcune emittenti televisive private e carta stampata, fino a scegliere di occuparmi di turismo, attività che svolgo tuttora dopo 20 anni esatti di esperienza nel settore.
Da 28 anni vivo a Bagheria e vi ho cresciuto i miei figli godendo di una serie di vantaggi rispetto alla caotica Palermo.
Negli ultimi 5 anni ho combattuto la miopia di una ammistrazuone che ha lasciato le strade completamente abbandonate a se stesse.
Oggi chi si presenta alla città deve dimostrare di essere sensibile alle istanze del territorio fortemente disattese, con una città che è diventata un immenso ghetto. Il ghetto è già un concetto che manca del valore aggregativo necessario a superare le divisioni. Un primo punto fermo: i cittadini sono tutti uguali! Tutti hanno diritto ad una città NORMALE. I servizi non sono favori da erogare. Per questo tutti i cittadini sono chiamati oggi a collaborare alla stesura di un programma per la gestione della città che sia il programma di tutti.
Abbiamo iniziato un percorso con le forze che ci hanno voluto ascoltare. Quelle interlocuzioni sono state lo sprone per andare avanti nella battaglia per il recupero delle zone di residenza e per restituirle alla fruizione delle famiglie, stando vicino alla gente, denunciando, rischiando in prima persona.
La città è vittima di una indifferenza colpevole nei confronti di un disagio sociale che è anche economico, che è culturale, che è legato ad un certo lasciar fare, terreno fertile per certi fenomeni.
Le tante anime che compongono la coalizione ci consentono di potere offrire una programmazione importante che prevede interventi di progettazione del tessuto urbano integrando le esigenze di tutti, con la priorità di un approccio che non sia green solamente sulla carta o a parole. La differenza la deve fare l’intervento sulle politiche di inclusione, un approccio assolutamente disatteso. Un programma per la città non può essere solo appalti pubblici, che sono l’ottima scusa per elargire clientele e perpetrare logiche spartitorie. Un programma per la città parte dal sociale, dalla famiglia, dalla lotta alla dispersione scolastica con un rilancio della cultura. Le strade sono il biglietto da visita per pensare ad un vero rilancio turistico della città che al momento non ha uno studio preciso sui dati delle presenze, sui flussi e sulla tipologia di turismo che insiste sul nostro comprensorio.
Chi ha combattuto battaglie sul territorio ne conosce le difficoltà e i bisogni. Ai cittadini vogliamo restituire il piacere di parlare di politica e di intervenire nella guida della città con entusiasmo essendo reale parte integrante della comunità che sceglie gli interventi avendo recuperato il rapporto di fiducia tra elettori ed eletti. Vogliamo svecchiare la macchina burocratica ridefinendo i ruoli puntando ad una stabilizzazione e ad un sistema meritocratico slegato dalla politica.
Pensiamo a rilanciare dei poli culturali che siano moderni e attratttivi, coprendo certe vacanze di ruoli e liberandone la gestione da certe influenze con approcci superati.
Un lavoro lungo ed ambizioso che vogliamo sia suggerito e discusso con tutti coloro che vorranno proporre le proprie visioni. Nella radice stessa della parola politica, l’approccio civico che è reale condivisione e non nascondiglio di bandiere codarde. Nelle polis greche nasce la democrazia e nella polis greca nascevano le resistenze alle figure dei tiranni, demagogici personaggi che agivano per il proprio personale interesse, ingannando il popolo. Non facciamoci privare del diritto di decidere e di dire la nostra. Per noi il cittadino è colui che decide ed è per questo che chiediamo al cittadino di scegliere il suo candidato sindaco così che possa scegliere al di là delle segreterie di partito ma anche al di là di chi non risponde alle segreterie ma a potentati e a lobby che ne hanno dettato l’operato.