
Candidato Sindaco
Pino Fricano
Sono nato a Bagheria 70 anni fa, sotto il segno della bilancia, figlio di un contadino e di una putiara. Ho studiato prima a Bagheria, poi a Palermo, dove mi sono laureato in Architettura, nel 78. Ho lavorato nella cooperazione agricola fino all’84, quando, vincitore di concorso, ho iniziato ad insegnare, i primi 10 anni alla Buttitta, gli ultimi10 al Geometra di Termini Imerese.
In mezzo tante altre scuole, tra Calatafimi e Milano, il comando per tre anni alla Protezione Civile ed al Commissario per il Dissesto idrogeologico, qualche progetto urbanistico e la Chiesa di San Domenico. In mezzo anche la Politica, consigliere comunale col regista Peppuccio Tornatore, consigliere provinciale per 7 anni e sindaco di Bagheria dal 2001 al 2006. Mentre ero in provincia, sono stato circa 5 anni al CRU, una grande scuola per la mia formazione urbanistica. 5 anni fa, la pensione, il volontariato, due anni assessore a S. Flavia, i progetti PNRR, l’impegno nell’ ASAEL (Associazione Siciliana Amministratori Enti Locali), l’associazionismo per la valorizzazione dei beni culturali e le direttive al PUG.
Quattro grandi passioni: l’urbanistica, la scuola, la politica e il volontariato.
Credo che l’urbanistica sia uno degli strumenti principali per organizzare la convivenza civile e la qualità della vita delle porsene, di una comunità. Un’equilibrato rapporto residenza servizi, un sistema di mobilità efficiente, un costruito armonioso, rispettoso della storia e della natura, fanno la differenza. I sistemi urbani qualificati attraggono investimenti, quelli che non funzionano li respingono.
La scuola dall’asilo alle superiori, nell’educare persone costruisce futuro. Se educa bene forma persone responsabili e capaci di relazionarsi adeguatamente con se stessi e con gli altri, costruisce un futuro migliore per tutti. Per questo credo nella scuola a tempo pieno, con le mense, i laboratori, gli impianti sportivi, una scuola che tiri fuori il meglio che c’è in ognuno di noi, che accompagni mano nella mano quelli che hanno più difficoltà.
La Politica, o meglio la carità politica, come la definisce Papa Francesco in Fratelli tutti: ”Se qualcuno aiuta un anziano ad attraversare un fiume – e questo e squisita carità – il politico gli costruisce un ponte, e anche questo e carità.” Per essere carità la politica deve essere servizio, umile e disinteressato, al bene comune, deve essere fondata sull’ascolto, la partecipazione, la condivisione e la valorizzazione delle competenze.
Il volontariato, perché sono convinto che solo l’incontro e la condivisione con l’altro, in particolare chi ha più bisogno, ti fa sentire veramente utile. L’incontro col bisognoso ti fa scoprire l’umanità che c’è in tutte le persone, anche in quelle che ti sembravano “perse”. Specchiarti nel volto dell’altro, del fratello, solcato dalle ferite lasciate da una vita spesso drammatica, ti fa scoprire i tuoi aspetti peggiori, quelli che spesso provi a nascondere, ti fa diventare migliore, ti pacifica, ti mette in relazione con l’Eterno. Una Politica che non si confronta costantemente col mondo del volontariato finisce per diventare esercizio cinico ed ipocrita del potere, le mie grandi passioni passioni hanno ispirato il mio modo di pensare di dire e di fare, credo continueranno a farlo sempre.